Quello più diffuso è un utensile di metallo, generalmente di alluminio, dotato di contenitore cilindrico con il fondo forato (e talvolta anche le pareti) con un manico. Sul cilindro è incernierato un pistone con manico che vi si inserisce perfettamente. Esistono modelli con più dischi forati che permettono di scegliere la grana. Più diffuso in altri paesi che in Italia lo schiacciapatate ad immersione è formato da un manico con in cima una placca forata o una sorta di serpentina metallica. Questo modello permette di schiacciare le patate (o quant'altro) direttamente nel contenitore di lavorazione. Lo schiacciapatate a cilindro oltre a trasformare in purea le patate (ma anche le castagne o il sedano rapa) risulta molto utile anche per tante altre preparazioni come il succo d'uva (tagliando gli acini a metà se ne ottiene il succo mentre la pelle ed i semi rimangono intrappolati nello strumento), oppure per fare i passatelli, oppure per setacciare la ricotta o altri formaggi molto molli. emilia onesti |