Come in tutte le regioni d'Italia, anche in Toscana per Carnevale si frigge. Cenci è il nome toscano delle strisce di pasta fritta ricoperte di zucchero. Questa preparazione nelle varie regioni d'Italia prende forme, spessori e nomi diversi, dalle frappe laziali, alle lattughe mantovane, ai galani veneti solo per citarne alcuni. La pasta è approssimativamente la stessa alla quale ciascuno aggiunge aromi come l'anice, l'arancia, il vino bianco o la grappa, come la ricetta che segue, tratta dal classico "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi. Le strisce di pasta non sono l'unico fritto carnevalesco, esistono anche tutte le versioni di pasta ripiena come i tortelli di pasta emiliani ripieni di marmellata o i fravioli siciliani ripieni di ricotta e zucchero. Anche i famosissimi cannoli siciliani, il cui involucro di pasta è fritto prima di essere farcito con la ricotta, sarebbero un dolce tipico di Carnevale. - farina, grammi 240
- burro, grammi 20
- zucchero in polvere, grammi 20
- uova, n. 2
- acquavite, cucchiaiate n. 1
- sale, un pizzico
- [strutto o olio per friggere]
- [zucchero al velo per la finitura]
Fate con questi ingredienti una pasta piuttosto soda, lavoratela moltissimo con le mani e lasciatela un poco in riposo, infarinata e involtata in un canovaccio. Se vi riuscisse tenera in modo da non poterla lavorare, aggiungete altra farina. Tiratene una sfoglia della grossezza di uno scudo, e col coltello o colla rotellina a smerli, tagliatela a strisce lunghe un palmo circa e larghe due o tre dita. Fate in codeste strisce qualche incisione per ripiegarle o intrecciarle o accartocciarle onde vadano in padella (ove l'unto, olio o lardo, deve galleggiare) con forme bizzarre. Spolverizzatele con zucchero a velo quando non saranno più bollenti. Basta questa dose per fare un gran piatto. Se il pane lasciato in riposo avesse fatta la crosticina, tornatela a lavorare. |