Questa è la versione piemontese della minestra contadina in cui mettere il raccolto del campo. Certo non è facile disporre delle erbe indispensabili per questa minestra se si abita in città. Una possibile alternativa potrebbe essere affiancare a lattuga, bietola e spinaci della misticanza, quella vera, ossia la miscela di erbe del contadino, eliminando però la ruchetta. Le indicazioni sono tratte dal "Codice della cucina piemontese" di Jole Richelmy. Ingredienti - borace
- acetosella
- cerfoglio
- foglie di bietola
- lattuga
- cicoria
- spinaci
- brodo
- crostini dorati al burro oppure quattro tuorli d'uovo oppure tre etti di riso
"Burà, arsivòli e cërfojèt" cioè: borace, acetosella e cerfoglio, con foglie di bietola, con lattuga, cicoria e spinaci. Un pugno d'ognuna di quest'erbe che ben lavate e tagliuzzate si fanno rosolare per circa dieci minuti nel burro fresco, a fuoco ardente. Si aggiungono due litri di brodo e per un'ora si lasciano "barbuté" cioè borbottare nell'ebollizione. Versare in una zuppiera sopra dei crostini dorati al burro; oppure mischiarvi quattro tuorli d'uovo sbattuti; oppure unirvi tre o quattro etti di riso che si sia fatto precedentemente cuocere per un quarto d'ora. |